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il Mattino

15/06/2010

Antonio Orza SARNO. «Alla scoperta delle nostre radici, il Sarno racconta». Questo il titolo dello spettacolo teatrale andato in scena al centro sociale, che ha visto come protagonisti gli alunni del terzo circolo didattico. Una giornata densa di avvenimenti tutti inerenti la conclusione di un percorso didattico articolato in diversi moduli operativi e realizzato dalle classi quarte e quinte dei plessi scolastici di Episcopio, Borgo, Foce e Masseria della Corte. Filo conduttore, e tema predominante del progetto Pon C1, è stata la riscoperta delle radici storiche, della cultura, delle tradizioni, dei tesori artistici e ambientali di un territorio che ha dato il nome al fiume Sarno. Oltre alla interessante mostra di lavori artistici realizzati in ceramica dagli alunni, inaugurata nella scuola di Episcopio, e alla rievocazione di scene di vita di un castello, la fase finale del progetto ha visto, appunto, la realizzazione dello spettacolo «Il Sarno racconta…» diretto da Elena Parmense con la regìa del maestro Gaetano Stella. Attraverso la rievocazione storica di uno dei tredici cavalieri della Disfida di Barletta, Mariano Abignente, i ragazzi hanno avuto modo di sviluppare il senso di appartenenza ad una comunità che va valorizzata e rispettata soprattutto da un punto di vista ambientale. «É stato un valido esempio di didattica interattiva, articolata in diverse fasi operative in cui gli allievi divertendosi e appassionandosi alla storia e allo studio del proprio territorio, delle sue bellezze, dei suoi personaggi, hanno apprezzato la grandezza di una terra da salvaguardare e rispettare, da conoscere e valorizzare – ha dichiarato la dirigente scolastica del terzo circolo, Virginia Villani – I nostri ragazzi hanno avuto modo di scoprire i monumenti, i personaggi e i luoghi più significativi della città di Sarno, stimolando in loro la curiosità, l’interesse e l’apprendimento. Nel corso degli incontri hanno interiorizzato il concetto di stratificazione delle epoche, utilizzando il metodo di indagine archeologica per studiare il passato, hanno acquisito la conoscenza della ripartizione topografica per conoscere l’epoca dei vari quartieri e la loro origine». © RIPRODUZIONE RISERVATA